Batosta a Roma per aver buttato a mare una grande storia

Pubblichiamo perche’ condividiamo in pieno le parole  di Francesco Storace .

L’articolo e’ stato pubblicato sul www.7colli.it il 19/10/2021

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Leggo i risultati di Roma e mi chiedo a che serva buttare a mare una storia. Nella scelta della candidatura e nella gestione della campagna elettorale del centrodestra.

Fascisti non si deve essere. Missini nemmeno. Magari è più gradito dichiararsi democristiani.

Una storia mortificata a Roma

Poi, non ci si può meravigliare se all’improvviso scopri che gli elettori hanno preferito il mare ad ottobre, perché non trovavano la destra. Preferiscono le piazze ai seggi. Vota pochissima gente e non sarà facile essere rappresentativo per Roberto Gualtieri, al quale facciamo comunque gli auguri di buon lavoro.

Ma è incredibile come il centrodestra si sia fatto mettere sotto dalla propaganda altrui. E qui non c’entra nulla Enrico Michetti, al quale hanno affidato lo scettro. Bravissima persona, non c’è dubbio, ma non si può combattere il vento contrario con le mani. Si lotta, si chiama la controffensiva, si risponde colpo su colpo. Chi aveva venerato Giorgio Almirante in gioventù, si sentiva l’apologia di Alcide De Gasperi per rispondere alla Cgil…

Con l’elezione diretta dei sindaci non si può essere ecumenici. Con la bassa percentuale di affluenza che si è registrata, andava bene anche il candidato divisivo, che doveva caricare a molla i suoi e portarli tutti ai seggi. Ora ci siamo messi in testa di dover prendere voti in campo altrui e li perdiamo a casa nostra.

Prendiamo Fratelli d’Italia. A che è servita la caccia interna ai “nostalgici” nel partito? Non lo sapete che ce ne sono a iosa? Perché metterli alla porta? Per Fanpage? (e non mi riferisco a quelli un po’ strani, diciamo).

Nessuno insegue dittature del passato, ma ho la sensazione che quei “nostalgici” pretendano solo rispetto per i nostri padri.

Se si vuole anche io mi sono espulso da solo da questa politica, per non inquinare questi partiti cosiddetti democratici dove i leader comandano in solitudine. Non capisci più dove ti trovi quando persino uno come Guido Crosetto si arrabbia e ti insulta etichettandoti come “una brutta persona” per un tweet assolutamente innocente.

Csiamo abituati. Se avessi un programma tv lo intitolerei “I suscettibiliSono quelli che se dici qualcosa che non gli garba, piagnucolano e telefonano all’editore.

Poi toccherà alla Fiamma tricolore

La prossima sarà togliere la fiamma tricolore dal simbolo. È lillusione della democristianitudineper mondarsi della gioventù fascista. Peccato.

Chi pensa di essere maggioranza del Paese – e vale pure per Matteo Salvini, non solo per Giorgia Meloni – non deve nascondere storie, uomini, candidati. Deve esserne orgoglioso senza soccombere a questa sinistra. A Roma la storia c’era e poteva costruire il futuro.

8 commenti
  1. Giuseppe Bottai
    Giuseppe Bottai dice:

    È vero .abbiamo perso il vero ed unico senso della cultura di destra : il Valore .
    In una società che spesso ne è totalmente priva poteva essere quasi elementare e conseguente la nostra vittoria .ma abbiamo forse sostituito la polemica alla lotta , unico mezzo per arrivare all’ obiettivo .ci lamentiamo dell imborghesimento della sinistra italiana . D accordissimo. Abbiamo mai denunciato il nostro ? Abbiamo mai pensato che al senso della lotta e del crederci abbiamo totalmente sostituito con quello del “pro domo mea ” . Fascisti a parole intorno a me ne vedo tanti , che si fermano al bar o che poi arrivano alla sede della CGIL a sfasciare tutto una settimana prima di importanti elezioni . Di politici di destra , illuminati di strategia vincente , nenache uno.

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  2. Antonio Randolfi
    Antonio Randolfi dice:

    Condivido in pieno quanto affermato da Storace orgoglioso di essere missino dal 1972 non ho mai condiviso La Meloni, ne accettato che il simbolo che ci rappresentato negli anni della persecuzione e degli anni di piombo fosse finito a servire un cdx di personaggi che oltre ad essere di dubbia moralita’ hanno preso le distanze dal.MSI e anche rinnegato

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  3. Enrico
    Enrico dice:

    Hai perfettamente ragione! La penso come te.
    La storia passata non si può rinnegare E NESSUNO ci può obbligarti a fare.
    Ho un solo rimpianto :non ti hanno proposto per fare il sindaco di Roma.

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  4. Luigi
    Luigi dice:

    Condivido, essendo un militante del M.S.I. DAL 1958 non posso rinnegare la storia e militanza del Partito x fare un favore alla sinistra, io sono orgoglioso di essere stato un militante del M.S.I. e se mi dicono di essere un Fascista me ne vanto. PRESENTE.

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  5. Antonino Pellegrino
    Antonino Pellegrino dice:

    Condivido pienamente ogni parola, non mi piaceva Michetti ma lo ho votato turandomi il naso. NASCO MISSINO E MORIRO’ TALE

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  6. Gianfranco
    Gianfranco dice:

    La penso anch’io così, tesserato a Fratelli d’Italia adesso, ma ho cominciato nei lontani anni 70 quando mi iscrissi prima al Fronte della Gioventù poi al M. S. I. e di una cosa sono assolutamente certo, se Giorgia, cosa a cui non credo, dovesse togliere la fiamma dal simbolo attuale,mollo tutto e buonanotte… Fini è bastato!!!

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  7. Vittorio
    Vittorio dice:

    Parla uno che ha avuto la destra in mano e l’ha gettata al vento come i giovani lasciati a Casa … Pound (lui non c’entra). Da ministro co’ … la scorta … ha visitato gli ospedali della malasanità (ma de che). Michetti chi? … quello che cercava la Tonta der Matino dopo 5anni di monnezza di nulla e disastri vari.

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