Seduta del 5 agosto 1974

4 agosto 1974, strage sul treno Italicus. Immediata l’etichetta coniata dal regime: le bombe sono «fasciste». Il giorno dopo a Montecitorio si svolge una seduta tempestosa. Per il Msi-Dn si alza a parlare, fra violente contestazioni degli avversari politici, Giorgio Almirante, che svolge un intervento in replica alle dichiarazioni del ministro dell’Interno. Almirante smonta un castello di accuse infamanti, dimostra che non si è voluto prevenire l’attentato. La sinistra che nel paese ha scatenato i suoi uomini contro il Msi-Dn perde le staffe anche in Parlamento: la destra non deve potersi difendere dalle accuse! Ma Almirante non ci sta  

La strage dell’Italicus:

un infuocato dibattito

ALMIRANTE: “Signor Presidente, onorevoli colleghi, non soltanto cordoglio, ma orrore e volontà comune, estesa credo a tutti, senza alcuna eccezione, di operare perché i criminali, da qualunque parte vengano, siano smascherati e messi in condizione di non nuocere.

Noi crediamo, signor ministro dell’Interno, di aver dato l’esempio, anche in questa occasione e soprattutto in quest’occasione. Ella ce ne ha dato atto ed io la ringrazio per questo, anche se debbo aggiungere alle sue dichiarazioni talune integrazioni e correzioni che mi sembrano di estrema importanza ai fini delle indagini in corso. A quanto ella ha detto, signor ministro, aggiungo che l’avvocato, un avvocato del foro di Roma, il quale ci diede la possibilità di dare immediatamente al Ministero dell’interno informazioni preziose è a disposizione della giustizia e, dopo aver riferito agli organi di polizia, ha riferito, almeno inizialmente, al magistrato, senza tacere alcun particolare. Aggiungo che siamo stati in grado, signor ministro, onorevoli colleghi, di comunicare personalmente l’onorevole Covelli, presidente del nostro partito, ed il sottoscritto il mattino del 17 luglio al dottor Santillo, nel suo ufficio al Ministero dell’interno, che un attentato era in via di preparazione alla stazione Tiburtina, con ora d’inizio le 17,30, l’ora precisa (ora ve lo chiarirò) in cui si forma il treno «Italicus». L’informazione che ci era stata data e che riferimmo la mattina del 17 luglio era inesatta solo per un particolare di notevole importanza, perché nell’informazione si parlava del «Palatino», il treno Roma – Parigi, e non dell’ «Italicus». Poiché, però, si parlava della stazione Tiburtina e si riferiva l’ora esatta rispondente alla formazione del convoglio dell’«Italicus», la nostra notizia era talmente precisa che il giorno dopo mi telefonò il dottor Santillo per dire: abbiamo accertato che il «Palatino» non parte dalla stazione Tiburtina, ma dalla stazione Termini, dopo essere stato formato alla stazione Tuscolana; comunque sia abbiamo stabilito partic­lari rinforzi di salvaguardia (espressione testuale) tanto alla Tuscolana, quanto a Termini, quanto alla Tiburtina. Il signor ministro lo ha confermato oggi; è stata una conferma imprudente, perché posso dichiararvi, onorevoli colleghi sulla base di informazioni di stampa, che questa mattina riprendo, per esempio, non smentite, dal Corriere della sera posso informarvi che tanto poco erano stati accresciuti i servizi si salvaguardia alla stazione Tiburtina che il giorno precedente il tragico incidente, cioè nel pomeriggio in cui l’attentato probabilmente fu perpetrato, nella stazione stessa erano in servizio 4 agenti di polizia, più esattamente un brigadiere e tre appuntati. Dei tre appuntati uno era al magazzino ed uno negli uffici: sicché per tutta la stazione Tiburtina erano presenti in servizio due uomini soltanto, un maresciallo ed un appuntato. Il convoglio, perché lo sappiate ecco la precisione delle informazioni che ci erano pervenute il convoglio si ferma ogni giorno alle ore 17,30 sul binario numero 3 credo di non sbagliare mentre è in stazione verso mezzo­giorno in un binario morto; si ferma alle 17,30 sul binario numero 3 perché, trattandosi di un convoglio sul quale viaggiano, come è stato giustamente scritto, centinaia, talora migliaia di persone soprattutto famiglie di emigrati che tornano in Germania è un treno il cui carico richiede molto tempo. Alle 17,30 salgono gli uomini addetti alle pulizie e gli agenti, quando ci sono, e poi cominciano a salire i viaggiatori. Il treno è rimasto quel giorno incustodito (perché in tutta la stazione erano in servizio due soli agenti) dalle 17,30 fino alle 20,42, ora in cui il convoglio si è mosso. Quindi, nella dichiarazione del ministro è contenuta questa prima gravissima inesattezza che potrebbe spiegare, io penso, tante cose.

La seconda inesattezza consiste in una lacuna, ed è ancora più grave; perché, a distanza di due giorni dal ricordato colloquio del 17 luglio con il dottor Santillo, io fui in condizioni di mandare un biglietto al dottor Santillo e di farlo seguire da una telefonata. Gli mandai un biglietto nel quale, con allegata una mia carta da visita, per assumermi le mie responsabilità e sono responsabilità pesanti, che si pagano con rischi politici e anche personali, penso ve ne rendiate conto erano indicati tre nomi, i nomi dei presunti organizzatori dell’attentato (dico «presunti» perché non sono vile e disonesto come tanti i quali attribuiscono paternità di attentati a uomini che non riescono nemmeno a essere indicati o indiziati come presunti; dico correttamente «presunti»), tre nomi e cognomi segnalati al dottor Santillo perché esperisse le indagini. Non so se le indagini siano state esperite. So per certo che quei tre indiziati o presunti indiziati o presunti colpevoli o presunti organizzatori appartengono a gruppi extraparlamentari di sinistra operanti in Roma e più esattamente all’università di Roma. Non vi dico i tre nomi, li ho comunicati al dottor Santillo, sono a disposizione per comunicarli al magistrato. Non credo sarebbe serio da parte mia esibire qui dei nomi, perché potrei, tra l’altro, essere accusato di aiutare a salvarsi qualche criminale. Ma posso attestare che si tratta di tre elementi dell’estrema sinistra extraparlamentare operanti in Roma. Nomi e cognomi. Quali indagini…”

SALVATORE: “Questa è copertura, Ripeto, questa è un’azione di copertura!”

RICCIO STEFANO: “Facciamo la legge sul fermo di polizia e queste cose non accadranno più!”

ALMIRANTE: “Posso dire e ripetere che si tratta di elementi extraparlamentari di sinistra; e a proposito delle presunte indagini, dei presunti interrogatori, delle presunte perquisizioni che avrebbero dovuto svolgersi tra il 17 luglio e l’altro ieri, io le chiedo, signor ministro, come mai ieri mattina il Ministero dell’interno tentasse di indagare all’anagrafe di Roma sul cognome del primo fra gli elementi da me indicati in quanto vi era una lieve inesattezza nella trasmissione del cognome; mentre vi erano, attenzione, notizie estremamente precise sui modi attraverso i quali avrebbe potuto essere rintracciato lui, insieme con gli altri, perché erano stati indicati i luoghi che questi personaggi frequentano, erano state indicate le macchine che questi personaggi usano, erano state indicate con precisione le loro abitudini. Non risulta che siano stati interrogati, fermati, indiziati; e ciò non risulta, onorevoli colleghi, anche a loro danno, perché, se per avventura erano indenni da ogni accusa o potevano dimostrare di essere indenni da ogni accusa, era conveniente e giusto per loro stessi che fossero individuati e interrogati. Non hanno avuto neppure la possibilità di rispondere ad un interrogatorio… “

Una voce a sinistra : “Vi date la zappa sui piedi!”

ALMIRANTE: “…nel corso di tutti questi giorni; il signor ministro dell’Interno ha pertanto detto cosa inesatta (non voglio dire falsa), quando ha affermato che negli scorsi giorni sono state esperite le dovute indagini a seguito delle notizie da noi fornite. Aggiungo, per quanto riguarda la protezione al treno, un particolare prezioso, che emerge da quanto l’agenzia ANSA oggi stesso, poche ore fa, ha precisato e comunicato, e cioè che non vi era scorta di polizia al treno «Italicus», perché la scorta di polizia viene disposta soltanto per i treni che portano posta o personalità politiche. Siccome era un treno che portava povera gente, non vi era scorta di polizia né alla stazione, contrariamente a quanto è stato affermato dal signore ministro dell’Interno, né sul treno, nonostante le segnalazioni esatte quanto all’ora e alla stazione di formazione del treno che noi avevamo ritenuto fosse nostro dovere (e ci onoriamo di averlo fatto) offrire alla meditazione, all’indagine e al senso di responsabilità del signor ministro dell’Interno e dei suoi collaboratori. Onorevoli colleghi, credo che sia la prima volta nel dopoguerra che i massimi esponenti di un partito politico, pur essendo nettamente all’opposizione, si comportano come noi abbiamo ritenuto di comportarci. Avremmo potuto comportarci alla stregua di altri partiti e di altri personaggi; avremmo potuto dar luogo a scandali giornalistici e ad accuse più o meno a vuoto, con il solo risultato di offrire impunità ai delinquenti e di consentire loro di fuggirsene per la tangente.”

PRESIDENTE: “Onorevole Almirante, il tempo a sua disposizione sta per scadere.”

ALMIRANTE: “Ho quasi terminato, signor Presidente. Invece, ci siamo comportati, avendo la coscienza pulita Vivissime interruzioni all’estrema sinistra e a sinistra come leali cittadini, i quali Ripetute interruzioni a sinistra hanno sempre fatto, continuano a fare…

SCIPIONI: “Bandito!”

CAPPONI BENTIVEGNA CARLA: “Avete fatto il delitto perfetto! Con l’alibi! Avete costruito bene il vostro delitto! (Vive proteste a destra ).

PRESIDENTE: “Onorevoli colleghi!”

ALMIRANTE: “Continueremo a comportarci così, facendo il nostro dovere; e a questo riguardo, signor Presidente, poiché ella ha detto «fatti e non parole, esempio e non parole», oltre alle richieste che abbiamo già formulate in precedenti occasioni…”

PRESIDENTE: “La prego di concludere, onorevole Almirante.”

ALMIRANTE: “…perché siano sciolte tutte le organizzazioni extraparlamentari, perché siano abolite le norme lassiste e permissive, perché sia introdotta la pena di morte contro gli autori di delitti di strage… Vivi rumori e interruzioni all’estrema sinistra e a sinistra ).

Una voce all’estrema sinistra: “Servo di Hitler! Fascista! Fucilatore! Massacratore di partigiani!”

ALMIRANTE: “…aggiungo una formale proposta perché una Commissione di inchiesta parlamentare sia nominata al più presto e possa indagare in ogni senso e in ogni direzione sulla violenza, sui suoi responsabili, sui suoi autori, sui suoi mandanti, nessuno escluso. ( Vivissime, ripetute proteste all’estrema sinistra e a sinistra ).

Questa è la voce di un partito il quale, difendendo se stesso, l’onestà e la pulizia dei propri uomini, è deciso, nell’interesse di tutto il popolo italiano, a contribuire a ripristinare l’ordine, la pace civile, nel nostro troppo tormentato paese.

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